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- Racconti pag. 2/5 -

- Pelle violaTensionedel 23/Dicembre/2004 14:34.26by eliselle
- RequiemRiflessionidel 21/Dicembre/2004 15:29.55by eliselle
- Senza vergognaEros Riflessionidel 31/Ottobre/2004 21:51.18by eliselle
- Pezzi di meSentimentidel 25/Settembre/2004 3:13.46by eliselle
- La tela del ragnoRiflessionidel 11/Settembre/2004 19:30.6by eliselle
- La porta socchiusaEros Riflessionidel 5/Settembre/2004 21:55.49by eliselle
- L'indole di Drewenna cantata dal Bardo TaliesinFantasydel 1/Settembre/2004 18:9.5by eliselle
- Nulla che non vaEros Riflessionidel 25/Agosto/2004 19:19.11by eliselle
- L'ultima chiamataSentimentidel 23/Agosto/2004 12:46.40by eliselle
- Lettera d'AmoreSentimentidel 6/Agosto/2004 13:58.40by eliselle


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- Pelle viola - Tensione Torna inizio pagina

 
Immobile e legato a una sedia, un corpo respira piano nell’ombra della stanza arredata in stile Ikea. Una stanza anonima, come ce ne sono tante. Il divano bianco che si trasforma in letto, il tavolino Zen in legno chiaro, le pareti candide che quasi non si vedono, nascoste da poster e quadri e fotografie e cornici. Cornici vuote a incorniciare il nulla. C’è un’attenzione quasi maniacale alle loro distanze: tutte appese a circa tre centimetri le une dalle altre. Tre centimetri, non uno di più. Il silenzio è perfetto, quasi innaturale. Non c’è televisione, non c’è Hi-Fi, non c’è computer: una stanza sobria, asettica, neutra. E un corpo al centro.

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- Requiem - Riflessioni Torna inizio pagina

 
Ho come la sensazione di aver già vissuto questo momento. E’ una sorta di dejavù, un segnale che qualcosa non va. Per primo arriva il mal di stomaco. Quella pesantezza che non riesci dapprima a definire, e che poi, piano piano, diventa marmo, quando è già troppo tardi per porvi rimedio.

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- Senza vergogna - Eros Riflessioni Torna inizio pagina

 
Mi hai sbattuto il telefono in faccia.
No, dico. Mi hai sbattuto in faccia il telefono. E ti pare nulla?

Questo mese è la seconda volta. Stupida io che ti sto ancora a chiamare.
Stupida io, che non riesco a fare a meno di te. Se non ti sento per due giorni, mi manca l’aria. Se non ti vedo ogni quattro, entro in paranoia. Se non facciamo l’amore almeno una volta a settimana, divento isterica.

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- Pezzi di me - Sentimenti Torna inizio pagina

 
“Te lo dovevi aspettare”

Nient’altro. Nessuna spiegazione, niente che possa aiutarmi a capire. Solo questo. Me lo dovevo aspettare. D’improvviso mi trovo costretta a raccogliere pezzi di me, sparsi per tutta la stanza.

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- La tela del ragno - Riflessioni Torna inizio pagina

 
Si è avvicinato, circospetto. Con calma. Lentamente.
Gli girava attorno, osservandolo con attenzione e malcelato desiderio. Poi d’improvviso, con un balzo, gli si è avventato contro. Peccato che la preda fosse già morta. Se fosse stata viva sarebbe stato uno spettacolo impagabile.

L’ha attaccata, succhiata. L’ha avvolta nella sua tela e l’ha lasciata lì. Passerà a riprenderla, ma intanto s’è tolto il gusto. Quel gusto così particolare e feroce per la caccia spietata. La caccia per la sopravvivenza.

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- La porta socchiusa - Eros Riflessioni Torna inizio pagina

 
Fino a ieri eri il mio bambino.

Eri il piccolo che veniva da mamma perché qualcosa non andava, e si sfogava raccontandomi le paure e le sofferenze che lo affliggevano. E io ascoltavo attenta, qualunque cosa ti preoccupasse, annuendo con la testa e dicendo di tanto in tanto la mia, quando mi chiedevi un parere. Ti tenevo la mano, accarezzandoti la testa, scompigliandoti i capelli castani, così belli e setosi che te li invidiavano persino le tue compagne di scuola.

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- L'indole di Drewenna cantata dal Bardo Taliesin - Fantasy Torna inizio pagina

 
“Orsù dunque ascoltate Voi, che mi chiedete com’è possibile che una piccola fanciulla delle Terre del Nord abbia potuto diventare Sacerdotessa di uno dei Regni più grandi di tutti i luoghi conosciuti… ogni sera davanti al fuoco Vi diletto coi miei racconti, ma ancora nessuno questo lo aveva raccontato, poiché non se ne trova come questo… incredibile certo, poiché lega con fili d’Oro e d’Argento questo Mondo e quell’Altro. Quella fanciulla di cui mi chiedete, quella fanciulla nomata Drewenna, che solo gli Dei sanno perché è stata Eletta… ora di quella fanciulla io Vi dirò. Lo sanno solo gli Dei, che onoro e ai quali mi inchino, chiedendo a Brigit di illuminare e guidare la mia mente per meglio raccontarVi questa storia… come Ella ha in cuore

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- Nulla che non va - Eros Riflessioni Torna inizio pagina

 
Non c’è nulla che non va.
Ma non c’è niente che vada bene.

Sarà che sono strana e problematica io, eppure non mi sembra di farmi delle paranoie inutili. E’ cambiato qualcosa, non so ancora esattamente cosa, ma sento che il nostro rapporto è diverso. Probabilmente è dovuto a questa impossibilità che abbiamo di prenderci i nostri momenti, quelli dedicati alla passione e al contatto fisico, che sono importanti. Talmente importanti che ho messo a tacere e a dormire quella parte animale di me, che ora se ne sta buona e calma, come se fosse morta. Anestetizzata.

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- L'ultima chiamata - Sentimenti Torna inizio pagina

 
Si sentiva di merda. Così le aveva detto al telefono: “Mi sento di merda”.

Sapeva benissimo che lei odiava le “parolacce” - le chiamava ancora in questo modo, in stile chierichetta anni Cinquanta. Ma nonostante questo, non era riuscito a trattenersi e le aveva espresso il proprio disagio usando quell’espressione. Era quella esatta. Perché usarne una diversa? Perché costringersi ad essere educati e politicamente corretti anche quando l’Io interiore urlava e strepitava per dire le cose dirette, limpide, come stavano veramente?


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- Lettera d'Amore - Sentimenti Torna inizio pagina

 
Ciao “per sempre tuo Cla”.
Mi sento libera di chiamarti così, visto che tu stesso ti sei firmato in questo modo nella e-mail che mi hai scritto. Mi è arrivata in posta proprio mentre un fioraio mi recapitava un immenso mazzo di rose rosse, che ho contato diligentemente: trenta. Mittente: Claudio. Presumo non sia stata una scelta a caso, la tua: ti sarai di certo ricordato dei trenta giorni di agonia che ha vissuto la nostra storia prima di arrivare al suo termine ultimo. Pensare che invece io li avevo rimossi, ma quel numero me li ha fatti tornare magicamente alla memoria. Che strano e potente strumento il cervello, vero?

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