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- Racconti pag. 1/5 -

- ElectioneeringStoriedel 23/Settembre/2012 23:50.5by eliselle
- Vacanza d'estateTensionedel 14/Giugno/2005 17:59.18by eliselle
- La giusta misura delle coseIronic Pulpdel 19/Maggio/2005 8:39.25by eliselle
- Il marchioIronic Pulpdel 27/Aprile/2005 12:46.16by eliselle
- Il tarlo, il chiodoErosdel 7/Marzo/2005 19:26.35by eliselle
- Blu notteErosdel 6/Febbraio/2005 11:53.5by eliselle
- Una medievista con la faccia da cartone animato - 2Romanzo chick litdel 22/Gennaio/2005 11:28.46by eliselle
- L'odore della notteRiflessionidel 6/Gennaio/2005 14:35.59by eliselle
- L'angeloEros Sentimentidel 5/Gennaio/2005 12:22.46by eliselle
- L'ultima notteTensione Riflessionidel 30/Dicembre/2004 12:51.11by eliselle


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- Electioneering - Storie Torna inizio pagina

 
Per te, F.

“When I go forwards you go backwards and somewhere we will meet…”

Ricordo che la cantavi sempre a mezza voce, aprendo un poco le labbra, quasi come avessi paura di farti sentire. Le stringevi e si increspavano appena, poi le rilassavi e seguivi le parole. L’espressione che avevi ti dava quell’aria un po’ così, da intellettuale un po’ alternativa. Ci stava bene, sul tuo viso, quell’aria lì. Si sposava bene col tuo modo di vestire, non griffato né trasandato, una sana via di mezzo a cui avevi dato il tuo stampo personale indossando a volte dei foulard pastello rosa o azzurri. Chi ti guardava giudicandoti a prima vista, la prima cosa che diceva di te era “sembra una brava ragazza”. Ed era vero, anche a conoscerti bene.

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- Vacanza d'estate - Tensione Torna inizio pagina

 
La casa non sembra poi così male.
Quando siamo partiti questa mattina, avevo un brutto presentimento. Pensavo che sicuramente qualcosa sarebbe andato storto e che, come spesso accade in questi frangenti, avremmo trovato ad attenderci un fienile mezzo diroccato o un edificio in fase di pesante ristrutturazione, coi muri pericolanti.
Nulla di tutto questo.

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- La giusta misura delle cose - Ironic Pulp Torna inizio pagina

 
Eravamo arrivati ai ferri corti.
Per una donna, ovviamente. Non era certo la prima. Non era nemmeno la seconda.
Credo fosse la settima o l’ottava, non so. Per quel che ricordavo, avrebbe potuto essere anche la decima. A un certo punto ho smesso di tenere il conto. Avevo cose ben più importanti a cui pensare durante il giorno, che appuntarmi nomi di donna in una stronza lista.


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- Il marchio - Ironic Pulp Torna inizio pagina

 
Mi ha chiesto di marchiarla.
Un marchio scuro e deciso al centro dell’area sacrale, all’inizio dell’incavo dei glutei, a macchiare la sua pelle bianca.
Lì per lì sono rimasto un po’ perplesso.
Non avevo proprio capito. Pensavo parlasse di un tatuaggio.
Non sono mica un tatuatore io, ho esclamato.

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- Il tarlo, il chiodo - Eros Torna inizio pagina

 
E’ una sensazione strana. Ti prende all’improvviso. Ti chiede attenzione, e se non gliela dai, se la prende lo stesso. E’ come quando guardi un tramonto, senza vederlo veramente, e non appena realizzi la sua bellezza, rimani senza fiato e devi costringerti a respirare. Per non morire. Una sensazione odiosa, perché percepisci la forza della sua necessità. Una forza a cui non ti puoi sottrarre, non puoi contrapporti, perché sai che ne usciresti malconcia, zoppa, sconfitta.

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- Blu notte - Eros Torna inizio pagina

 
Blu notte, viola opalescente, bianco perlaceo. I miei colori, gli stessi che ami anche tu. Li indossavo anche quella volta. Una rosa a fermare il foulard di seta attorno al collo. Eri così orgoglioso di me che non ti rendevi conto che mi stavi perdendo. Così preso dal tuo egoismo, non capivi quello che realmente stava succedendo. Quanto può essere ironica, la vita.

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- Una medievista con la faccia da cartone animato - 2 - Romanzo chick lit Torna inizio pagina

 
Ero riuscita ad evitare la serata-pacco e figurati se non mi chiama lei... “Elena, devo studiare! Tu hai la minima idea di che cosa significhi dover portare in due giorni un pezzo che teoricamente si dovrebbe scrivere in una settimana?” dall’altro capo del filo, il silenzio. Lancio un’occhiata al libro minaccioso di ottocento pagine che mi attende sul tavolo dello studio e rabbrividisco: non sono nemmeno arrivata alla metà.

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- L'odore della notte - Riflessioni Torna inizio pagina

 
L’odore di erba e di esaltazione la stordiva. Avanzava verso l’uscita principale, alla ricerca di un bagno dove stare un secondo da sola, fare pipì, e forse vomitare. L’alcool che aveva in giro per tutto il corpo la faceva sentire leggera e pesante al tempo stesso, tanto che non capiva, non ricordava esattamente come fosse arrivata fin lì. Attorno a lei, orde di ragazzi saltellavano in preda a una crisi da iperattività dovuta a miscugli di cocaina, acidi, birra e superalcolici. Seguivano imperterriti e coraggiosi la musica campionata e martellante, come potevano e come suggeriva loro la metilendiossimetilanfetamina. Ecstasy, per i profani. Per quelli che “i giovani vogliono solo divertirsi” e “le nuove generazioni non vogliono responsabilità”.

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- L'angelo - Eros Sentimenti Torna inizio pagina

 
Bella. La prima cosa che ho pensato, vedendoti.
Un angelo. Indossavi un cappotto nero e scendevi sfrontata quella piccola scala, che a malapena riusciva a contenere il tuo sguardo. Luminosa. Nel buio della sala, investita dalla luce che emanavi, sono rimasta in silenzio. L’unica cosa che potevo fare era ammirarti. Adorarti, con la mente e coi sensi, con tutta me stessa. Chiedermi se potessi essere davvero tu, quell’angelo.

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- L'ultima notte - Tensione Riflessioni Torna inizio pagina

 
Le labbra sono secche e tirate. Il sudore cola dalla fronte. L'occhio è vitreo. Le dita tremano. Il pollice picchietta nervosamente sulla plastica dura del telecomando. Zapping spietato, i canali si rincorrono senza tregua durante l'ultima notte dell'anno. L'uomo davanti alla televisione osserva in rapida sequenza immagini e suoni di festa e risate e follie. Attento e meccanico.

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